Materiali innovativi dal riuso di residui agricoli per la conservazione di frutta e verdura

Ancora un finanziamento europeo per la ricerca di Unicam: ad ottenerlo il progetto “Nano4Fresh - Nanomaterials for an environmentally friendly and sustainable handling of perishable products”, volto allo sviluppo di nuovi materiali ecosostenibili, prodotti grazie al riuso di residui agricoli, da utilizzare nei sistemi di ventilazione/refrigerazione dei mezzi di trasporto di prodotti agroalimentari quali frutta e verdura.

Presentato da un partenariato guidato dall’Instituto Superior Técnico di Lisbona in Portogallo e di cui fanno parte, oltre al gruppo di ricerca dell’Università di Camerino guidato dal prof. Fabio Marchetti, docente della sezione di Chimica della Scuola di Scienze e Tecnologie, anche ricercatori dell’Università di Granada in Spagna, dell’Università Cadi Ayyad  di Marrakesh in Marocco e dell’azienda di distribuzione portoghese FRUTUS, il progetto intende infatti affrontare uno dei punti critici nella catena agro-alimentare, cioè il deperimento di quantità considerevoli di prodotti climaterici, quali appunto frutta e verdura, che continuano a maturare anche dopo la raccolta, con evoluzione di gas come l’etilene che ne accelera il deterioramento durante la distribuzione. Non solo, durante il trasporto possono svilupparsi parassiti e funghi che contribuiscono al deperimento di quantità considerevoli di prodotti, con perdite notevoli in termini economici.

“Il controllo dell'atmosfera che circonda questi prodotti sensibili e l’abbattimento di funghi e batteri nelle celle frigorifere durante il trasporto – ha sottolineato il prof. Marchetti – sono dunque la principale sfida tecnologica volta alla conservazione dei prodotti deperibili, per massimizzare la loro freschezza, qualità e durata”.

“Abbiamo quindi voluto accettare la sfida rispondendo con un progetto – ha proseguito Marchetti – ispirato dalle tematiche dell’economia circolare, del riciclo e dell’uso efficiente delle risorse, con una potenziale ricaduta economica per il nostro Paese, dal momento che la maggior parte dei prodotti freschi nell’Unione Europea proviene dagli Stati che si affacciano sul Mediterraneo, tra cui appunto l’Italia”.

Saranno infatti sviluppati materiali nano-compositi utilizzando residui agricoli come noccioli di olive, pesche, avocado e gusci di noci e mandorle quali fonti di matrici di carbonio adsorbenti, con i quali saranno poi messi a punto innovativi dispositivi antibatterici e fotocatalitici, che potranno essere facilmente integrati nei sistemi di ventilazione/raffreddamento dei veicoli, per abbattere i gas derivanti dai processi di post-maturazione ed inibire lo sviluppo di funghi e batteri durante il trasporto dei prodotti alimentari lungo la catena di distribuzione, dalla raccolta fino al momento dell’acquisto.

“Sono estremamente soddisfatto – ha ribadito anche il Rettore Unicam Claudio Pettinari – per questo ulteriore successo europeo conquistato dai ricercatori dell’Università di Camerino. Si tratta non solo di una ulteriore conferma della qualità della ricerca del nostro Ateneo, ed in questi ultimi mesi ne sono giunte davvero molte, per le quali mi congratulo con tutti i colleghi coinvolti, ma anche di quanto le attività di ricerca svolte nei nostri laboratori universitari non siano fini a stesse, ma cerchino di risolvere problematiche importanti con notevoli benefici anche a livello economico”.

 

 

data di pubblicazione
autore
Egizia Marzocco