Riconoscimento per il progetto che registra i sogni
Importante riconoscimento per il progetto di ricerca che sta conducendo il prof. Michele Bellesi, docente Unicam della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, volto alla valutazione dell’uso del sonno e dei sogni come strumento per studiare lo stato di salute mentale.
Il Prof. Michele Bellesi e il dott. Giulio Bernardi, giovane ricercatore della Scuola IMT Alti Studi di Lucca, hanno infatti ottenuto un finanziamento da trentatremila euro da parte della portoghese BIAL Foundation nell’ambito dei grant donati ogni due anni ai progetti di ricerca più meritevoli nel campo della psicologia e della parapsicologia.
“Il successo ottenuto – sottolinea il prof. Bellesi –sarà di beneficio al nostro progetto, che ha lo scopo di creare una banca Italiana dei sogni, un archivio digitale dei resoconti dei sogni. In collaborazione con la prof.ssa Emanuela Merelli della sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam, anche lei coinvolta nel progetto finanziato in qualità di collaboratrice alla ricerca, stiamo infatti sviluppando un’APP per telefoni cellulari chiamata Sogniario (nome derivato dalla sintesi di sogni e diario) per registrare e catalogare i sogni e prendere nota della qualità del sonno”.
Sogniario permetterà al team di ricercatori di costruire un archivio di dati riguardanti i sogni e il sonno che non ha precedenti sul territorio italiano. Grazie poi a innovative tecniche di analisi della neuro-linguistica computazionale applicate a grandi masse di dati, quali sono i Big Data, il gruppo coordinato dal prof. Bellesi proverà ad estrapolare fattori predittivi dello stato di salute cognitivo e ed emotivo della popolazione di riferimento partendo dall'esame del contenuto dei sogni e dalla qualità soggettiva del sonno.
Il finanziamento ottenuto andrà a coprire le spese di avvio del progetto di ricerca, tra strumentazione, risorse umane e creazione di una piattaforma virtuale in cui saranno depositati i sogni e le relative analisi.
“L'obiettivo – conclude il prof. Bellesi – è quello di creare uno strumento semplice e automatizzato che possa aiutare a conoscere lo stato di salute mentale di intere popolazioni e che potrebbe essere utilizzato, ad esempio, per valutare l’impatto di eventi catastrofici come un sisma o l’attuale pandemia sulla salute mentale della popolazione colpita”.