A Serravalle di Chienti la cerimonia di consegna del Premio “Arnaldo Quadrani”. Ospite d’eccezione don Aniello Manganiello
Saranno premiati domani 28 gennaio a Serravalle di Chienti i vincitori del Premio ‘Arnaldo Quadrani’ su ‘Legalità, trasparenza e impegno del cittadino nella gestione dell’amministrazione pubblica per il bene comune’.
Per ricordare la figura di Arnaldo Quadrani, Sindaco del Comune di Serravalle del Chienti dal 1980 al 1985, nel trentesimo anniversario della sua scomparsa, la famiglia e l’Amministrazione comunale di Serravalle del Chienti hanno infatti promosso un concorso per l’assegnazione di due premi di laurea di importo pari a €1.000 ciascuno.
L’Università di Camerino, ed in particolare la Scuola di Giurisprudenza, ha supportato l’iniziativa ed ha messo a disposizione competenze e organizzazione per realizzarla.
La cerimonia di consegna, che si terrà domani 28 gennaio presso il Palazzo comunale di Serravalle di Chienti con inizio alle ore 10, sarà aperta dal Benvenuto dei promotori dell’iniziativa, cui seguiranno i saluti del Sindaco di Serravalle di Chienti Gabriele Santamarianuova, del Rettore dell’Università di Camerino Flavio, del Direttore della Scuola di Giurisprudenza Unicam Antonio Flamini. Sara Spuntarelli, Pro Rettore alle Pari Opportunità, Trasparenza Amministrativa e Valorizzazione della Persona e Fabrizio Lorenzotti, Delegato UNICAM alla Governance dell’Ateneo e normative, illustreranno poi le tematiche del Premio di Laurea.
Ospite d’eccezione alla cerimonia Don Aniello Manganiello, sacerdote campano da anni impegnato contro la camorra e fondatore dell’Associazione per la legalità ‘Ultimi’.
Lo scopo del premio, sostengono i promotori dell’iniziativa, non è stato tanto quello della commemorazione dell’uomo o dell’attività che ha svolto, avremmo tradito altrimenti il suo modo di essere: riservato e mai autoreferenziale. Abbiamo quindi preferito ricordarlo attraverso un’iniziativa che potesse valorizzare e contribuire, nel suo piccolo, alla diffusione (in particolare fra i giovani) della “consapevolezza sui temi della legalità e della costruzione di una cultura condivisa dell’onestà e dell’impegno civico nella gestione dell’amministrazione pubblica, per il perseguimento del bene comune”. Onestà, legalità e dedizione al bene comune erano le linee guida della sua azione.
La sua più grande soddisfazione era quella di pensare di aver reso un servizio utile ai propri concittadini e quello che ha sempre contestato è quel modo diffuso (oggi più che mai) di pensare con grande diffidenza a coloro che assumono una carica pubblica. Chi è meglio disposto infatti li osserva quasi con compatimento, giudicandoli idealisti che sprecano tempo e fatica, quelli che si ritengono più al dentro delle questioni pensano invece che "se ha deciso di dedicarsi a questo vuole dire che ha suoi interessi da tutelare".
Per questo la scelta di promuovere un “premio di Laurea” da attribuire a neo-laureati che, nel loro lavoro di tesi, avessero trattato argomenti riconducibili a questi temi, evidenziando le criticità dei sistemi dell’amministrazione pubblica attuale ed individuando proposte innovative per migliorarli, è sembrato il modo più adatto per ricordarlo.