Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'Inaugurazione del 681° anno accademico dell'Università di Camerino
“Con il futuro, per il futuro”, con una dedica particolare alle studentesse e agli studenti Unicam e alla tenacia dell’Ateneo tutto, con grande emozione, il Rettore Flavio Corradini ha dichiarato aperto il 681° Anno Accademico alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto in sala dall’Inno di Mameli eseguito dal coro universitario. Presente tra gli ospiti in sala anche la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli.
Paura, sgomento, incertezza, sconforto, ma anche responsabilità, fierezza, orgoglio, senso di appartenenza: il rettore ha evidenziato questi sentimenti e valori ringraziando il personale tutto, sia tecnici e amministrativi che docenti e ricercatori, nonché tutti gli studenti, cuore dell’Ateneo.
“Rappresento, a nome dell’intera comunità universitaria – ha esordito il Rettore Corradini - l’espressione dei più sentiti ringraziamenti al Signor Presidente, che ha voluto ancora una volta testimoniare, con la sua presenza e vicinanza, l’attenzione a questo Ateneo. Presidente, Le siamo grati e ne siamo onorati. Vicinanza e attenzione manifestate sin dal giorno del suo insediamento anche dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, Valeria Fedeli, che ringraziamo ed accogliamo oggi per la prima volta nel nostro Ateneo”.
“Nel corso dell’anno abbiamo ottenuto successi e soddisfazioni – ha proseguito il Rettore – sia nel settore della didattica che in quello della ricerca, così come nella sinergia e collaborazione con le realtà imprenditoriali del territorio. Sono poi arrivati al 26 e 30 ottobre: due giorni impressi
nella mia mente e nel mio cuore. Il terremoto ha certamente distrutto edifici, ma non è riuscito a danneggiare l’enorme patrimonio culturale ed umano che si chiama Università e, nel nostro caso, Università di Camerino. Quell’enorme patrimonio culturale è il vero valore aggiunto dell’essere Università, la vera essenza; quello è ancora al suo posto, costituisce gli ‘edifici della conoscenza’ e gli edifici della conoscenza hanno strutture che reggono a tutto”.
“Ringrazio la squadra d’Ateneo, il Direttore Generale e con lui il personale tecnico e amministrativo, il personale ricercatore e docente. E ringrazio il cuore dell’Ateneo, le nostre studentesse e i nostri studenti. Avete mostrato cosa significa essere comunità, avete mostrato di sapere accogliere colori, odori, culture e lingue diverse, avete mostrato di avere sete di conoscenza e di saper continuare a chiedere ‘perché’. Avete affrontato momenti difficili, ma avete acquisito esperienza, avete allenato e scolpito quei muscoli che vi permetteranno di saltare con successo la corsa agli ostacoli della vita; grazie, in particolare, alle studentesse e agli studenti che hanno preferito trasferirsi ai palazzetti dando supporto giorno e notte a chi aveva perso tutto. La vita saprà ringraziarvi e io dedico a voi questa inaugurazione” – ha concluso il Rettore Corradini.
Anche se non previsto in scaletta il Presidente Mattarella non ha voluto far mancare il suo sostegno e la sua vicinanza all’Ateneo e al territorio tutto.
“Il Rettore ci ha esposto l'attività, il ruolo e l'impegno di questo Ateneo. Io posso soltanto immaginare – ha detto il Presidente Mattarella rivolgendosi al Rettore Corradini, durante il suo intervento – quale dev'essere stato lo stato d'animo la sera del 26 ottobre: vedere in pochi istanti crollare gran parte della struttura dell'Università, vedere gli studenti abbandonare la città. Avranno interrotto l'Anno accademico, e certamente il terremoto deve aver provocato uno sconforto di grandi dimensioni.
Quel che posso apprezzare, però, in concreto, è la capacità di reazione, la risposta che si è stati capaci di dare. Riprendere l'Anno accademico, riprendere le sue scadenze, i suoi adempimenti, l'insegnamento, la ricerca: questa è stata una grande risposta di responsabilità e di prospettiva. Camerino è una città universitaria, tradizionalmente; lo è nella realtà e così è percepita nella comunità nazionale. Il territorio intorno si raccorda a questo Ateneo, e averlo quindi rimesso in funzione, con questa efficacia, è un grande segnale, importante e concreto, per il complesso delle attività che vanno riprese, rilanciate e assicurate”.
L’evento, che si è tenuto lunedì 30 gennaio presso il Centro culturale Benedetto XIII, si è aperto con i saluti del Direttore Generale Luigi Tapanelli anche in rappresentanza del personale tecnico e amministrativo, del Presidente del Consiglio degli Studenti Giuseppe Finocchiaro in rappresentanza degli studenti e della professoressa Irene Ricci in rappresentanza del personale docente e ricercatore. Ospiti d’eccezione il presidente di Confindustria nazionale Vincenzo Boccia ed il prof. Stefano Paleari, presidente del Comitato Human Technopole e già Presidente della Conferenza dei rettori Italiani.
“Siamo alla fine di un’epoca – ha detto il prof. Stefano Paleari nel corso del suo intervento – e durante i cambiamenti di epoca servono innovazioni culturali, proposte politiche ed azioni: quello che nel mio intervento ho chiamato “new deal” è basato sul concetto di opportunità e di libertà, due parole che sembrano disgiunte ma che in realtà dicono la stessa cosa. Promuovendo la libertà diamo un’opportunità: oggi noi ai giovani dobbiamo dare più opportunità”.
Al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico il rettore Corradini ed il presidente Boccia hanno sottoscritto una convenzione tra Unicam e Confindustria per l'innovazione e le startup. "E' una questione simbolica e di merito, un collegamento tra Confindustria e l'Università per l'adozione di idee e start up e per la costruzione di un percorso di innovazione", ha affermato il presidente Boccia, intervenuto questa mattina all'inaugurazione dell'anno accademico. L'iniziativa è anche la testimonianza della vicinanza di Confindustria all'Università simbolo di una città che ha subito il terremoto. La nostra presenza - ha spiegato Boccia - rappresenta la volontà di costruire insieme una dimensione di futuro e scongiurare il rischio di una desertificazione del territorio".