Ad Ascoli Piceno la mostra "From Bauhaus to Our School"
Ascoli Piceno, 10 ottobre 2019, ore 18:00: opening della mostra realizzata dalla scuola di architettura e dedicata alla celebrazione dei 25 della SAAD e all’influenza del Bauhaus, che nel 2019 compie 100 anni sulla vicenda delle scuole sperimentali di architettura, design e arte
Nel 1991 Eduardo Vittoria, architetto di estrazione olivettiana e docente molto impegnato nei processi di riforma dell’università e delle scuole di architettura, riceve l’incarico di fondare una nuova facoltà di architettura presso l’Università di Camerino, con sede ad Ascoli Piceno. I primi corsi si aprono del 1993 e fin dall’inizio risentono del carattere culturalmente progressista e aperto alla sperimentazione del fondatore, che negli anni successivi chiama intorno a sé un gruppo di docenti e giovani ricercatori appassionati e agguerriti. La scuola inizia la sua attività in corrispondenza con una riforma, molto sostenuta da Vittoria, che imponeva il modello del “laboratorio” e dell’integrazione tra le discipline. Questo consentì a Vittoria di spingere a fondo sul pedale della sperimentazione, ispirandosi a un atteggiamento ben memore del Bauhaus nei confronti della modernità e della storia, e basando l’insegnamento sulla centralità del progetto, alle tre scale dell’oggetto, dell’edificio e del paesaggio.
Eduardo Vittoria si richiamava esplicitamente al Bauhaus e alle grandi scuole sperimentali europee del novecento, come Ulm, Vchutemas e infatti chiamò a inaugurare il terzo anno accademico ascolano Tomàs Maldonado, che di quella vicenda pedagogica era un protagonista e un testimone vivente. A 25 anni di distanza l’ex-facoltà, ormai diventata una scuola, ha voluto ricostruire in una mostra le vicende intrecciate e interconnesse di Vittoria, della SAAD, delle scuole post-Bauhaus e delle decine di figure importanti che hanno migrato da una scuola all’altra e da un continente all’altro diffondendo idee e format educativi.
Nella mostra, realizzata anche grazie all’impegno generoso ed efficace di un gruppo di studenti della SAAD, si trovano tracce e reperti dell’identità culturale e delle attività educative di 27 (25 più Bauhaus e SAAD) tra scuole di architettura ufficiali, sperimentali e informali. La loro storia è raccontata attraverso modelli di edifici (soprattutto quando significativi rispetto al format didattico), disegni, pubblicazioni, documenti, oggetti di design originali, foto e video che testimoniano momenti, luoghi e traiettorie fondative.
In mostra ci saranno alcune icone assolute della storia dell’architettura e del design del novecento, dalla sedia Wassily di Breuer alla mitica Valentine di Sottsass, dalla Gherpe di Superstudio ai diagrammi didattici di Hejduk o di Boyarsky, dal rivoluzionario asciugacapelli Brown di Dieter Rams al modello in scala 1:100 dell’edificio del Bauhaus a Dessau.
In mostra ci saranno anche video con interviste a Eduardo Vittoria e Tomàs Maldonado, un film sul Bauhaus a cura del Goethe Institute e un video sugli studenti ascolani espatriati (Expat) a cura del gruppo radioarchitettura.
L’opening della mostra è previsto in coda a una giornata tutta dedicata alle vicende della scuola e al ricordo di uno dei suoi protagonisti più importanti, Cristiano Toraldo di Francia, scomparso prematuramente lo scorso 30 luglio. Dopo la proiezione di una video-intervista a Toraldo e un panel di testimonanze, alle quali saranno presenti il rettore Claudio Pettinari e il direttore della scuola Giuseppe Losco ci sarà alle 12:30 una preview della mostra per la stampa e le autorità. Il pomeriggio si aprirà con una lectio magistralis del prof. Gabriele Mastrigli e proseguirà con l’apertura al pubblico della mostra. La giornata sarà aperta, a nome del Comune di Ascoli, dall’assessore alla cultura Donatella Ferretti.
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno di UNICAM e della SAAD, con la partecipazione di ArteContemporaneaPicena e dell’associazione culturale studentesca Atelier1, e grazie all’amichevole collaborazione del museo MAXXI, della Fondazione Adriano Olivetti e del Goethe Institut di Roma.
L’allestimento della mostra è a cura di Luca Di Lorenzo e Gilda Tormenti, il progetto grafico di Gilda Tormenti con la collaborazione di Sara D’Ottavi.
Il light lunch delle 12:30 è gentilmente offerto dalla rivista MAPPE e dall’associazione Mappelab, il rinfresco per l’opening da Masciarelli Tenute Agricole srl.