Anche Unicam nel team che ha identificato i circuiti che sottendono la ricaduta all'uso di sostanze di abuso
Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Neuron ha identificato un circuito cerebrale coinvolto nella ricaduta all’uso di sostanze di abuso che si instaura dopo periodi di astinenza.
Anche il prof. Carlo Cifani, professore di Farmacologia della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino, fa parte del team che ha effettuato un importante lavoro di ricerca, pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Neuron, che ha portato all’identificazione di un circuito cerebrale coinvolto nella ricaduta all’uso di sostanze di abuso che si instaura dopo periodi di astinenza.
La ricerca è stata realizzata da Marco Venniro, prima come dottorando del Corso di Biomedicina Traslazionale dell’Università di Verona, ed in seguito come post-doc al National Institute on Drug Abuse (NIDA) di Baltimora (USA).
La collaborazione tra il gruppo di ricerca al NIDA guidato dal Dottor Yavin Shaham (dove il prof. Cifani svolge continui periodi di ricerca a partire dal 2009) ed il gruppo del Prof. Cristiano Chiamulera (Sez. Farmacologia; Dip. Diagnostica e Sanità Pubblica) ha poi coinvolto altri investigatori del NIDA cosi come altre università internazionali e nazionali.
Lo studio ha identificato un importante circuito cerebrale critico per la ricaduta all’uso di sostanze di abuso successivo ad un periodo di “contingency management”. Il “contingency management” è uno tra i più importanti trattamenti comportamentali per combattere l’uso di sostanze di abuso, in quanto promuove l’astinenza da sostanze di abuso utilizzando premi alternativi (ad esempio soldi in forma di coupons). Tuttavia, nel momento in cui il premio alternativo viene interrotto, la maggioranza dei pazienti esposta agli oggetti nell'ambiente che sono in qualche modo associati al consumo della sostanza d'abuso, tendono a ricominciare il loro ciclo di dipendenza (il cosiddetto relapse to drug use).
Il gruppo di ricercatori ha utilizzato un modello nel quale gli animali da laboratorio volontariamente si astengono dall’autosomministrarsi una sostanza di abuso quando gli viene presentato un premio alternativo (in questo caso un cibo altamente palatabile). Tuttavia, quando il bene alternativo viene rimosso – così come accade per i pazienti – i ratti mostrano un’aumentata ricerca delle sostanze. Utilizzando tecniche all’avanguardia, il gruppo di scienziati ha identificato la connessione neuronale tra la corteccia insulare anteriore ed il nucleo centrale dell’amigdala critica per questa specifica forma di ricaduta.
Questa ricerca pone le basi per un potenziale nuovo bersaglio per prevenire nei pazienti la ricaduta alle sostanze di abuso dopo periodi di contingency management utilizzando, possibilmente, ultime tecnologie avanzate come la stimolazione magnetica intracranica (TMS) per agire selettivamente sul circuito identificato dal gruppo di ricercatori.