Parte da Camerino la proposta di una nuova carta di pericolosità sismica
“Semplificando, - afferma il prof. Tondi, coordinatore del team che ha organizzato il convegno camerte, - con l’impostazione di tipo probabilistico oggi il terremoto è trattato come se si parlassedi temporali: è probabile che ne accada uno dove ieri ce n’è già stato un altro e invece non è così.
Infatti, con i dati geologici a nostra disposizione, oggi siamo in grado non certo di prevedere quando avverrà un terremoto, ma di dire in quale luogo avverrà in futuro, con che magnitudo massima ed indicare le aree dove è più probabile accada prima di altre. E’ necessaria quindi una carta condivisa delle faglie attive e capaci d’Italia.
Il mondo della geologia, dunque, si ritrova a Camerino oggi per discutere di questo e molto altro: accanto al prof. Emanuele Tondi, geologo Unicam, a dare il benvenuto agli oltre 100 scienziati provenienti da tutto il mondo (Nuova Zelanda, Giappone, Cina, America, Regno Unito, Germania, solo per citarne alcuni) il prof. Graziano Leoni, Prorettore vicario Unicam designato e il prof. Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
La particolarità dell’evento è data anche dalla sua strutturazione: tre giorni di Field Trip per permettere agli scienziati di osservare sul campo gli effetti dei terremoti che a partire dal 1997 hanno interessato la nostra area, tavola rotonda finale a L’Aquila dove emergeranno risultati e proposte operative.