Dottoranda Unicam in Brasile impegnata nello studio del virus Zika
La dott.ssa Maria Vittoria Mancini, dottoranda Unicam iscritta al terzo anno del corso in “One Health” è partita nei giorni scorsi per il Brasile per partecipare ad un’attività di ricerca che coinvolge il gruppo di lavoro del Prof. Guido Favia, Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria di Unicam, coordinato insieme alla Prof. Ricci e quello del Prof. Ribolla dell’Università brasiliana di San Paolo (UNESP).
L’attività di ricerca prevedeva originariamente un focus su malaria e zanzare vettrici di malaria, filone di ricerca di eccellenza di Unicam che tanti successi ha già portato all’Ateneo, ma visti gli ultimi sviluppi la dott.ssa Mancini parteciperà anche ad alcune nuove linee di ricerca sul virus Zika e sulle zanzare che lo trasmettono.
Nel corso della sua permanenza in Brasile, prevista per circa 3 mesi, la dott.ssa Mancini sarà impegnata sia in attività "sul campo" nella zona di Acre dove saranno condotte delle campagne di cattura di zanzare, che di laboratorio per le caratterizzazioni molecolari e microbiologiche delle stesse.
“Sono particolarmente orgoglioso – ha dichiarato il prof. Favia – di essere il supervisor della dott.ssa Mancini nel suo corso di dottorato. E’ un’ottima ricercatrice che ha già effettuato un periodo di permanenza all’estero presso l'Imperial College di Londra, sotto la mia supervisione e quella del Prof. Christophides, per svolgere una consistente parte dell’attività relativa alla tesi sperimentale”.
“Questo nuovo filone di ricerca sul virus Zika, poi potrà di sicuro offrirle ulteriori opportunità. Si tratta di un virus particolarmente insidioso che va studiato con estrema attenzione”.
Professor Favia, il virus Zika è già arrivato anche in Europa?
“Ci sono rarissimi casi descritti in letteratura. La questione del rischio Zika per l’Europa é molto controversa. La zanzara Aedes aegypti, che si ritiene essere il principale vettore di Zika è stata eliminata dall'Europa molti decenni fa. Tuttavia, al momento non sappiamo se la zanzara tigre, Aedes albopictus, è anch’essa in parte responsabile per la trasmissione di Zika nelle Americhe. Se lo fosse, allora l'Europa potrebbe essere a rischio. La zanzara tigre ha infatti colonizzato alcuni paesi del Sud Europa negli ultimi 15-20 anni e da allora ha ampliato il suo territorio in modo drammatico. E' ormai diffusa in Italia, Grecia, Albania, Croazia, Serbia, Francia, Spagna ed anche nei Paesi Bassi. Pertanto, l'importazione di Zika in Europa da viaggiatori di ritorno dal Sud-America solleva alcune preoccupazioni”.
Con quali sintomi si presenta? Quali sono le conseguenze per l’uomo?
“La maggior parte dei pazienti con infezione da ZIKA è asintomatica. Le sindromi cliniche di infezione sintomatica possono essere suddivise in “febbre-Zika” ed infezioni congenite. Le complicazioni derivanti dalle infezioni possono essere molto varie e riguardare differenti organi. L’elemento in questo momento più drammatico riguarda le donne in gravidanza, data l’associazione tra la Zika e lo sviluppo di microcefalia nel feto, un grave difetto in cui la testa di un bambino è più piccola del previsto”.
Quali sono le azioni di profilassi?
“In assenza di un vaccino contro Zika, e fino a quando questo non sarà prodotto e testato, cosa che può richiedere mesi o anni, la maggior parte degli sforzi deve essere focalizzata sul controllo delle zanzare. Pertanto se si dovessero effettuare viaggi in zone endemiche, sarebbe sempre bene evitare l'esposizione alle zanzare ed utilizzare repellenti efficaci. Occorre anche porre attenzione alla trasmissione sessuale e conseguentemente si devono evitare rapporti non protetti con soggetti a rischio”.